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Le 12 Porte: Naturopatia - Astrologia - Peat e DP4 - Trattamenti Energetici e Consulenza

Fiori per l'anima: La Floriterapia è una tecnica che tiene conto dell'individuo nella sua globalità ed unicità: Anima, Mente e Corpo. Non è importante quale sia il sintomo che si presenta, ma come viene vissuto dalla persona.

L'essenza del fiore aiuta a realizzare la virtù opposta (per esempio in caso di paura, il fiore svilupperà il coraggio). L'innovazione della floriterapia e del dr. Bach è stata quella di superare l'uso delle piante in toto e scoprire le qualità sottili dei fiori, come portatori di informazioni vibrazionali che vanno oltre l'aspetto terapeutico della pianta, come l'energia psichica sta a quella fisica.

Perché il fiore ? Perché nel fiore è racchiuso tutto il potenziale della pianta stessa. Le radici, il fusto e le foglie racchiudono la parte più materiale e già manifesta, mentre il seme ancora non manifesto, riassume in esso tutte le caratteristiche peculiari della pianta, permettendo la sua riproduzione.

Il fiore è il ponte, il legame che simbolicamente e materialmente collega queste due parti, la parte della pianta che virtualmente collega il macrocosmo (cielo) con il microcosmo (Terra), il fisico e la psiche.

Da millenni l'uomo utilizza ciò che la Natura mette a nostra disposizione per stare in equilibrio con la propria salute. Popoli diversi, localizzati in posti geograficamente lontanissimi, hanno scoperto la potenza degli stessi rimedi, tramandandoli di generazione in generazione. La modernità, il benessere, la tecnologia, se da un lato ci hanno portato verso nuove scoperte utili, dall'altro ci hanno fatto tralasciare la saggezza dei rimedi naturali. Tra questi troviamo tutte le essenze che ci vengono regalate dai fiori attraverso la Floriterapia.

Essenze che agiscono sulle nostre emozioni e che hanno il vantaggio di poter essere usati da tutti, anche dai bambini, dalle donne in gravidanza (anche, e soprattutto, in preparazione del parto), dagli anziani. Durante periodi più complicati della nostra vita come la menopausa e adolescenza, o in previsione di grandi cambiamenti, o durante momenti di grande stress psicofisico, possono essere molto utili per risolvere piccole le problematiche che si stanno vivendo.

La terapia dei fiori di Bach nasce negli anni Trenta per merito di Edward Bach (1886-1936), medico e inventore di questa pratica alternativa. Essa consiste nella somministrazione al malato di essenze di "fiori non coltivati di ordine superiore", così come li definisce Bach stesso, in grado di "riequilibrare l'intera persona e di purificare le carenze caratteriali che sono all'origine delle sofferenze umane". Secondo Bach e i suoi sostenitori, infatti, ognuno di noi sarebbe un'entità da considerare non come singolo ma come la tessera di un ampio mosaico, la parte di un "tutto cosmico", a cui siamo collegati tramite la forza di una vibrazione comune.

La malattia insorgerebbe là dove viene a mancare il collegamento della nostra personalità con il campo energetico cosmico, oppure dove si verifica un rifiuto del concetto di unità superiore e l'anima si trova ad agire in opposizione a essa. Ognuno dei Fiori di Bach (in totale 38) incorporerebbe un determinato concetto spirituale e, più precisamente, corrisponderebbe a una precisa frequenza di vibrazione. La frequenza della vibrazione della pianta adatta alla cura dei vari casi ristabilirebbe quindi la vibrazione che era venuta a mancare tra l'anima e l' Io corporeo che avevano cessato di comunicare e, ristabilendo il flusso dell'energia cosmica, riporterebbe lo stato d'animo in un quadro positivo, portando alla guarigione.

Questa teoria, essendo di carattere metafisico, non può ovviamente essere scientificamente giudicata, benché molti studi in tal direzione si stanno facendo anche nei laboratori di mezzo mondo. Da un punto di vista pratico la terapia consiste nell'assunzione di essenze di fiori, macerati al sole o bolliti, diluiti in una miscela di acqua e brandy (utilizzato come conservante). Uno dei pochissimi studi compiuti in Italia su questo genere di terapia è stato effettuato a Padova con la collaborazione del prof. Luigi Garlaschelli del CICAP. Il lavoro in questione è una tesi sperimentale del dott. Edgardo Brun dal titolo: "L'efficacia della floriterapia nel trattamento di disturbi psicologici: un esperimento in doppio cieco". Come dice il titolo stesso si tratta di una sperimentazione condotta su un gruppo di pazienti affetti da disturbi di carattere psicologico (soprattutto ansia e depressione).

 

I fiori del "bush" australiano per l'uomo moderno

In realtà, oltre ai fantastici, validissimi  e sempre attuali fiori di Bach, esistono tante altre varietà di fiori usate nella floriterapia, tra le quali quelli del "bush australiano": questi ultimi, a differenza di "progenitori" occidentali, hanno una tradizione millenaria da parte degli aborigeni australiani e recentemente sono stati riscoperti da Ian White. Il loro effetto, a differenza di quelli di Bach, è paragonabile ad un raggio laser da 10000 watt messo a confronto con una lampadina da 100 watt. L’utilizzo dei fiori australiani risale a diverse civiltà antecedenti la nascita di Cristo che ricorrevano alle Essenze Floreali nei cerimoniali e per trattare la salute e l’equilibrio emotivo. Gli aborigeni australiani ottenevano gli effetti benefici di un’ essenza floreale mangiando il fiore intero. L’essenza, in forma di rugiada potenziata dal sole, veniva infatti consumata con il fiore stesso contenente le proprietà nutritive. Spesso gli aborigeni non facevano distinzione tra la pianta ed il fiore e, semplicemente, mangiavano entrambi. Altre volte, sceglievano il fiore per il suo gusto, soprattutto se era fortemente mielato, mentre se una specie non era commestibile si sedevano su un tappeto di fiori per assorbirne le vibrazioni terapeutiche. Gli aborigeni hanno sempre considerato l’impiego dei fiori a scopi terapeutici come un rito piacevole e certamente ne conoscevano una grande varietà da utilizzare per risolvere specifici squilibri emotivi.

La zona più selvaggia del territorio australiano è il "bush", termine australiano che indica la tipica macchia australiana: un altro fattore, relativo allo sviluppo e alla potenza delle essenze floreali del bush australiano, è l’ambiente pulito di cui godono le piante da cui vengono estratte, è il serbatoio della floriterapia australiana. A differenza di altri vasti territori, l’Australia, infatti, è rimasta praticamente non colpita dalle scorie nucleari e dall’inquinamento chimico. Le preparazioni sono ottenute utilizzando i Fiori Australiani raccolti da piante che crescono spontaneamente nel continente più antico, in luoghi non contaminati e le cui proprietà ne fanno dei rimedi davvero unici. Questi rimedi vibrazionali ci offrono una straordinaria opportunità di purificare e ripristinare la nostra personalità e la nostra anima, lavorando in diversi modi per aiutarci ad abbandonare le convinzioni negative sostituendole con aspetti positivi.

Favoriscono lo sviluppo intuitivo, l'autostima e la creatività. Non sono un'alternativa ai Fiori di Bach, ma un ampliamento, un'integrazione, un ulteriore sviluppo per raggiungere l'equilibrio psico-fisico dell'individuo nelle problematiche di tutti i giorni. L'equilibrio è in tal maniera ristabilito ed emerge il vero benessere psicofisico. Le applicazioni dei fiori rientrano in vari campi: fisico, emozionale, mentale e spirituale. Non hanno controindicazioni, non interferiscono con le terapie già in atto, né sono sostitutive di esse, ma complementari. Sono utili a tutti per ritrovare l'equilibrio psicofisico e agiscono grazie alla loro energia ad altissima frequenza che risuona con il nostro campo energetico. Le Essenze Australiane aiutano, in modo totalmente naturale, a liberarsi delle convinzioni negative riguardanti le proprie capacità, per sostituirle con sentimenti positivi.

Come assumere i fiori australiani

I fiori australiani esistono in commercio in essenze concentrate da 15 ml chiamate "essenze madre". Per preparare una miscela si versano 7 gocce di ognuna delle essenze delle stock bottle scelte, in una boccetta con contagocce da 30 ml.; si aggiunge un quarto di brandy (serve solo come conservante e può essere sostituito dall'aceto di mele aumentando la dose) e 3/4 di acqua minerale naturale. Si consiglia di non inserire più di 5 o 7 rimedi per volta. 

La dose, sia per gli adulti che per i bambini, consiste in sette gocce da assumere due volte al giorno (mattina e sera) sotto la lingua, o in un poco di acqua. Le essenze dovrebbero essere assunte per almeno un mese, eccezion fatta per essenze particolarmente potenti. Essendo una cura del tutto naturale e priva di tossicità, non presentano particolari controindicazione ed effetti collaterali, possono essere combinati senza problemi sia ai farmaci tradizionali sia a quelli omeopatici (di cui sono considerati complementari) o ad altri rimedi floriterapici.

Fondamentale è il colloquio con il naturopata per capire quale fiore, o eventualmente quale miscela di fiori, scegliere per intervenire attivamente e personalmente sul disagio che si sta vivendo. 

 

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